Comitato Regionale

Emilia-Romagna

La forza delle donne

Senza la violenza e contro la violenza è l'impostazione di un corso di difesa personale, terminato ad aprile dopo 20 incontri di due ore ciascuno, organizzato dalla Uisp Parma all'istituto del Buon Pastore

di Erika Ferrari - redazione Uisp Parma


PARMA - Gestire il conflitto, valutarlo e riconoscerlo prima che sfoci in un'aggressione. La violenza contro le donne si può e si deve fermare, ma per farlo occorre prevenire e saper governare situazioni conflittuali. Una difesa personale che non è esclusivamente fisica, ma soprattutto psicologica, basata sull'acquisizione di maggiore consapevolezza e fiducia in se stesse. È questo il percorso che hanno intrapreso le 14 donne allieve del secondo corso "La forza delle donne, senza violenza, contro la violenza", promosso dalla Provincia di Parma in collaborazione con Uisp Parma e il sostegno di Fondazione Cariparma. Venti gli incontri, tutti al sabato mattina, che si sono chiusi a fine aprile. "Il titolo scelto sottolinea bene quanto sia importante gestire i conflitti in modo non violento, con l'obiettivo di pacificare, se possibile, la relazione" commenta Roberto Antonietti, 4° Dan di aikido, allievo dei maestri Pellicelli e Nehme del gruppo Aikidoinsieme di Parma, uno dei responsabili del corso. "Con questa iniziativa - prosegue Antonietti - abbiamo voluto offrire alle partecipanti gli strumenti utili per sostenere un'aggressione, nella consapevolezza che il conflitto fisico è l'ultimo gradino di una relazione sbagliata".

Il corso, dalla durata di 40 ore teorico-pratiche, si è svolto all'istituto del Buon Pastore di Parma ed era rivolto alle ospiti della casa di accoglienza e più in generale a qualsiasi donna interessata ad acquisire strumenti utili per gestire la prospettiva di una violenza. "Abbiamo adottato le tecniche proprie dell'aikido - spiega Maria Bonassi, III Dan di aikido, allieva del maestro Alfieri del Takemuso Aiki di Collecchio - proposte entro un contesto di pratica chiamato Sensu aikido. L'aikido è la disciplina marziale che meglio di ogni altra è paradigma della gestione assertiva dei conflitti, che può essere applicato nella vita di tutti i giorni".

Come, purtroppo, ci hanno insegnato i fatti di cronaca, la maggior parte degli atti di aggressione subiti dalla donne avviene fra le mura domestiche ad opera di partner, conoscenti e famigliari. E la violenza non è fatta solo di molestie sessuali, calci e pugni, ma anche di soprusi, minacce e ricatti. Davanti a questa situazione, la capacità di autodifesa fisica ben difficilmente può, da sola, risultare un valido dissuasore di azioni violente in ambito domestico. "Un corso di difesa femminile - sottolinea infatti Antonietti - può fornire strumenti da adottare anche nei piccoli e grandi conflitti quotidiani. Tra gli altri benefici anche quello di scoprire le proprie risorse e di imparare a usarle: una 'botta' positiva di autostima e consapevolezza di sé". "Abbiamo apprezzato molto questa iniziativa - conclude suor Eva dell'istituto del Buon Pastore - e le ragazze da noi ospitate, allieve del corso, hanno espresso molta soddisfazione per i risultati raggiunti. Il confronto diretto con le altre donne ha fatto emergere alcune problematiche spesso non affrontate, mettendosi in gioco e condividendo esperienze. Visti gli ottimi risultati, come istituto del Buon Pastore saremmo felici se il corso venisse replicato e ci rendiamo disponibili a ospitarlo nuovamente".

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